sabato 29 settembre 2012

Per il Governo meglio l'aglio cinese del Km zero

Il Governo fa il bis contro l’agricoltura a chilometri zero


- Maria Ferdinanda Piva -

Ormai sembra proprio una crociata. I prodotti agricoli “a chilometri zero” sono ecologici ed economici, ma contro di essi il Governo di Mario Monti si è prodotto in un clamoroso bis.

Dopo quella della Regione Calabria, il Governo ha deferito alla Corte Costituzionale anche la legge con cui la Regione Basilicata ha promosso la valorizzazione dei prodotti agricoli locali.

Il motivo, come recita il comunicato uscito da Palazzo Chigi al termine del Consiglio dei Ministri svoltosi il 5 settembre, è che “varie disposizioni, volte a favorire la commercializzazione dei prodotti regionali, sono suscettibili, per un verso, di ostacolare gli scambi intracomunitari, ponendosi in contrasto con le disposizioni del TFUE (Trattato di funzionamento dell’Unione Europea, altrimenti detto Trattato di Lisbona, ndr), e, per altro verso, di falsare la concorrenza, risultando discriminatorie nel privilegiare alcuni prodotti solo in base alla loro provenienza territoriale”. Il neretto è mio.

Ora non resta che attendere il proseguimento della crociata governativa contro le numerose iniziative ecologiche ed economiche per favorire l’agricoltura “a chilometri zero”, che fa bene alla Terra (i viaggi del cibo inquinano), ai contadini e ai consumatori: se si tolgono di mezzo i trasporti e gli intermediari i contadini guadagnano un po’ di più e i consumatori spendono un po’ di meno.continua

L’aglio cinese costerà anche meno di quello italiano: ma chissà in quali condizioni lavorano i contadini che lo producono, dato che solo un costo del lavoro straordinariamente basso può giustificare la spesa necessaria per portarlo fin qui.

Evidentemente però ai Professori presentemente governanti piace l’idea che il costo del lavoro in agricoltura (e non solo…) raggiunga livelli cinesi, senza vantaggi per i produttori e i consumatori ma solo per gli intermediari.

continua

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