sabato 21 maggio 2011

La biodiversità è la nostra ricchezza...


...non svendiamola per poche briciole!!!



La  ricchezza del nostro territorio è la biodiversità, i prodotti autoctoni e biologici. Le multinazionali degli alimenti o del divertimento, per loro natura, rincorrono il profitto impoverendo il territorio che le ospita. La quantità industriale di acqua di cui abbisogna un campo da golf, il nostro territorio storicamente carente, non può permettersela. Altrettanto non possiamo accettare le quantità industriali di pesticidi che vengono utilizzati per la manutenzione del percorso, che deve essere asettico e privo di fauna, (non si sa mai nel rincorrere la palla il vip di turno si imbatta in qualche animale indesiderato).


Non impoveriamo il nostro ambiente ingrossando le tasche di pochi, e soprattutto impariamo dagli errori degli altri.




Monza docet


DANNI COMUNEMENTE CAUSATI ALL'AMBIENTE DALLA MANUTENZIONE DEI CAMPI DA GOLF




L'impatto della struttura sul Parco è innegabile; di seguito vengono riassunte le principali problematiche:




  • Riduzione generale della biodiversità. I prati accettano solo pochissime specie di vegetali. Utilizzando particolari sostanze chimiche, vengono eliminate tutte le erbe sgradite: solo un a un ristrettissimo numero di specie viene concesso di permanere. Non risultano, va detto, particolari inquinamenti a danno delle acque del sottosuolo, come da indagini svolte negli anni passati da organi competenti.


  • Cancellazione del sottobosco. La faccenda grida da tempo vendetta. La gran parte dei boschi del golf è stata completamente ripulita dal sottobosco. L'effetto è intuibile: un deserto ricoperto da piante; anche in questo caso, l'effetto è l'allontanamento di tanta biodiversità. Non sono solo gli ambientalisti a lamentarsi: i tecnici incaricati di redigere il piano di interventi per le aree forestali del Parco hanno più volte denunciato questa vergogna.


  • La Roggia Pelucca. Il fontanile, che parte proprio nel territorio del golf, è un prezioso manufatto storico. Per anni è stato abbandonato a se stesso dai gestori dell'impianto, che non si sono curati di assicurarne una minima valorizzazione.


  • Inappropriata gestione del sito. Gli esempi sopra citati inquadrano già il problema. La gestione del golf club non ha mai centrato la propria attenzione su aspetti ambientali, forestali o naturalistici; l'unica preoccupazione è offrire tutte le comodità ai giocatori. Cancellare il sottobosco, ad esempio, permette a lorsignori di non sporcarsi le manine per recuperare palline finite fuori dai prati.


  • Sottrazione di spazi al pubblico. 90 dei complessivi 730 ettari di Parco sono a disposizione di circa 700 persone. Inutile commentare.


  • Ostacolo ad una seria riqualificazione del Parco. L'impianto occupa circa un ettaro su sette dell'intero Parco. Oltre a sottrarre spazio al pubblico, tutto ciò impedisce una visione complessiva dell'area e pregiudica interventi di recupero complessivi.


  • Ingente consumo di acqua. E' appurato che ogni campo da golf, tipo medio, a 18 buche (rammentiamo che l'impianto nel Parco ne ha ben 27), secondo stime dell'Associazione Europea del Golf, consuma in media 2.000 metri cubi di acqua al giorno. Ovvero ogni 24 ore un percorso si "beve" la stessa quantità d'acqua consumata da un paese da 8.000 persone. Senza considerare che vi sono norme legislative che regolano il consumo di acqua a scopo ludico. L'art 28 della Legge nazionale n. 36 del 5.1.1994 recita: Nei periodi di siccita' e comunque nei casi di scarsità di risorse idriche,….deve essere assicurata, dopo il consumo umano, la priorità dell'uso agricolo.



Non gliene va bene una in questo momento al PDL



A Reggio Emilia il PDL ha chiesto la rimozione dai balconi della bandiera pro acqua pubblica.
Non lo avesse mai fatto!!! Immediatamente si sono riempiti tutti i balconi della città di bandiere.



Il pensiero, come l'oceano, non lo puoi recintare.



Il balcone è mio e lo gestisco io è stata la risposta.



La espone anche il Parroco

5 commenti:

  1. Troppi ulivi rompono le palle.
    Ma lo volete un pò di progresso O NO?





    Cinque Comuni, 20 campi da golf: guiderà l’operazione Cesare Fiorio – BrindisiReport.it
    www.brindisireport.it

    FASANO - Venerdì 15 aprile alle ore 12 nella sala di rappresentanza del Palazzo Municipale, a Fasano, si terrà la conferenza stampa di presentazione del “Piano di sviluppo turistico del comprensorio Terra dei Trulli”, frutto del protocollo d’intesa siglato tra cinque Comuni del Brindisino (Fasano, O
     

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  2. Al peggio, non c'è mai fine. Eppure La Selva di Fasano...





    La Gazzetta del Mezzogiorno.it | Ulivi secolari, Fasano vuole cambiare la legge regionale
    lagazzettadelmezzogiorno.it

    di Mimmo Mongelli FASANO - Un Consiglio comunale per discutere ed approvare un ordine del giorno da inviare alla Regione Puglia per chiedere le necessarie modif
     

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  3. Da anni è in atto nella valle D'Itria una colossale speculazione sui trulli. Ai nuovi aquirenti vengono elargite concessioni inibite ai paesani, al solo scopo della pura speculazione immobiliare. Con questo progetto di 20 campi da golf, si ipotizza un giro di 2500 presenze cui bisognerà provvedere agli alloggiamenti, ristorazione, divertimenti vari, ecc. Dunque serviranno alberghi x 2500 posti letto, megaristoranti e megadiscoteche, piscine, centri benessere, e chi + ne ha, ne aggiunga ad libitum -all'infinito-. Insomma altre cattedrali nel deserto come quella bloccata a Villa Castelli in località S. Barbato, ai confini con Grottaglie. E' una storia vecchia che va avanti da oltre 40 anni. La Rapallizzazione in Liguria, Costa Smeralda in Sardegna, ecomostri distibuiti su tutte le coste italiane, nella vana illusione di voler potare progresso nelle zone sottosviluppate. Sono vivide e recenti le immagini del cav. Berluskatzer, che a Lampedusa prometteva Golf e piano colori alla Portofino. Magari nella prossima visita in Puglia, a Settembre il figlio si sposa nel castello di Oria, proporrà un campo da Golf tra Oria e Manduria, in sostituzione del campo profughi. Beninteso tutto coordinato da benefiche imprese nordiste interessate unicamente ad investire capitali ad alto rendimento, senza nessuna cura x lo sviluppo socio-economico del territorio. Provo a ribaltare la prospettiva:

    Perchè non coinvolgere le popolazioni locali, i proprietari di terreni e trulli in un progetto simile. Invece che alberghi da 200 posti letto, perchè non prevedere di aumentare gli indici di fabbricabilità dei trulli esistenti, dando l'opportunità di creare una rete di piccoli e diffusi bud&brekfast, secondo la logica di albergo diffuso? E dovè disponinile una maggiore superfice, prevedere magari anche piscine, sempre nella logica di rete unica che offra servizi di centro beenessere, svago, ristorazione, ecc. Al pescatore che ha fame, non devi dargli da mangiare, devi insegnargli a pescare. Finchè non si riusciranno a coinvolgere le popolazioni locali come artefici del proprio sviluppo, subiremo la logica Coloniale di stendere tappeti d'oro alla speculazione forestiera.

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  4. Il Tempo - Berlusconi s'inventa la Lega Sud
    www.iltempo.it

    DI ALBERTO DI MAJO Alla guida la Polverini e Miccichè. Ai ballottaggi Pd con la lista civica a Sora. Il premier incontra la governatrice del Lazio. Ecco il progetto: in caso di elezioni servirà per neutralizzare Montezemolo.

    Tanto affanno di berlusconi x il sud, non mi meraviglia affatto. Ha grandi progetti x il rilancio del Sud. Riempirlo di caampi da golf e farne la california d'Italia. Cose già sperimentate con la Costa Smeralda o la Rapallizzazione delle coste italiane. Insomma l'ennesimo escamotage x offrire ottime opportunità d'investimento immobiliare ai vari Ligresti, contrabbandandolo come sviluppo del sud. In definitiva, se fin'ora i compari che l'anno preceduto, si sono fregate tutte le risorse disponibili, tomo tomo, cacchio cacchio, arriva il gran seduttore x fregarsi anche il territorio. E ai meridionali, dopo ever versato sangue e lacrime amare, non gli resterà che lavargli anche il culo.

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  5. Caro Beppe, non sanno più come martoriare e sfruttare il Sud. La colonizzazione, purtroppo è più attuale che mai. Come ho scritto nel post il pensiero, come l'oceano, non si potrà mai recintare e chissà che prima o poi non sgonfi l'arroganza dei colonizzatori moderni.

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