sabato 30 aprile 2011

Primo Maggio a Ceglie Messapica


Alle ore 10,00 in Piazza Plebiscito per solidarizzare con gli LSU licenziati e difendere la dignità e il diritto al lavoro.
Interverranno esponenti istituzionali politici e sindacali.


 





"Ormai  i  compensi dei nostri governanti hanno raggiunto livelli talmente alti che non riescono più a guardare in basso tra la gente." (Antonella Manca)



Le catene del precariato, della disoccupazione, del lavoro nero sono altrettanto avvilenti per la dignità degli individui

domenica 24 aprile 2011

Altruismo ed egoismo








di Torino



ARTE SACRA: CROCIFISSI        



di Filippo Manoni



Classe 1951, di Ceglie Messapica in Puglia, Santoro è un artista poliedrico che si esprime attraverso la poesia, la prosa, la vignettistica, e diversi stili di pittura.



Numerosi i premi e i riconoscimenti, numerose le personali tra cui Milano, Roma, New York, Atlanta…



PINO SANTORO: PROIEZIONI



La versatilità di un artista, capace di cimentarsi in diversi campi delle arti figurative può indicare l’intensità degli interrogativi che si porta dentro e i più diversi tentativi di risposta messi in opera le doti che possiede. Pino Santoro ad esempio lo fa attraverso le arti figurative e grafiche, ma anche attraverso la letteratura, la musica, la poesia. Il suo cursus professionale rivela un costante connubio fra evoluzione tecnica e ritorno passionale alla terra delle sue origini. Emerge nei suoi lavori un cromatismo del tutto originale in cui il motivo luce-buio, che permea buona parte della sua produzione fino a giungere a un vero a proprio leitmotiv, è dominante. Il critico Alfredo Pasolino scrive in proposito: “È abbastanza sorprendente l'effetto; hai l'impressione di essere precipitato nel grande buio splendente”.



L’effetto emotivo dell’ossimoro buio-splendente torna in maniera determinante anche nella riflessione sacra di Pino Santoro. Nel suo crocefisso intitolato ALTRUISMO ED EGOISMO, realizzato con la tecnica dell’olio e colori acrilici su tela, netta e oltremodo distinta è la rappresentazione dei dualismi che sembra determinino le sorti dell’umana natura: immanente-trascendente, astratto e concreto, luce ed oscurità, umano e divino, bene e male. Una divisione che somiglia a una ripartizione aristotelica della realtà paesaggistica e della realtà dell’anima. Ma qui c’è di più. La riflessione scende ancora più in profondità fino, “al punto di separazione dell’anima dallo spirito”, fino al momento culminante della “partita della vita umana”: nell’opera del Santoro non c’è soltanto un crocefisso mostrato con giochi di luce, quasi olografico, proiettato sopra la terra come punto di raccordo con il cielo! Qui viene immortalato il libero arbitrio: qui si confronta la giustizia personale con la giustizia di Dio, si confrontano le due volontà e le due vie, umana e divina.



Che senso ha una pace estorta con armi se si dimentica Colui che è la pace? Al massimo si ottiene una tregua, tregua armata si dice con un eufemismo, negazione della pace. Netta poi è la contrapposizione fra i forti chiaroscuri della sequenza umana con un paesaggio che si va facendo via via più confuso dietro le nebbie delle bombe, che sono lo specchio della confusione e della tenebra della mente umana, e la geometrica simmetria della croce, dominante su un mondo che sembra ignorala. Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo. Era nel mondo e il mondo fu fatto per mezzo di Lui e il mondo non lo riconobbe. Venne fra la sua gente e i suoi non lo accolsero (Gv. 1, 9-11).



sabato 23 aprile 2011

Buona Pasqua




GESU’, LA LUCE DEL MONDO



 



Gesù disse: io sono la luce del mondo
che accoglie la speranza
la vita
la pace
la libertà
e l’amore verso il prossimo.
Io sono la via
la luce
il dolore
e la giustizia divina
la croce
il peso del sacrificio
dell’amore verso l’umanità
che con la soave luce
ha dato all’uomo
la libertà di scegliere
la sua strada
il suo percorso
per vivere una vita serafica
e piena armonia
interiore.
Lui, Spirito Santo
ha cercato
l’iridescenza
della vita.
Questo amore non troverà
mai montagne
scogliere
oceani
e ingiustizie
per discendere la verità
perché ci sarà per sempre
lo Spirito Santo, il Padre
e il figlio
a indicarci la via
la luce
e la speranza
per cercare la Pasqua
nel cuore dell’altro
e per le vie del mondo.



Angelo Cassese

domenica 17 aprile 2011

Incontro con Matarrelli


Seconda parte

 



Prima parte



Questo è soltanto quello che si è raccolto nella serata di domenica. Il gazebo in piazza Sant'Antonio traboccava di indumenti. Lunedì mattina saranno portati diversi quintali di capi di vestiario (molti dei quali completamente nuovi) alla tendopoli di Manduria.
 



Grazie Ceglie!!!


 

Vi aspettiamo numerosi



Ce lo dice anche Sonia Gioia su Brindisi Report

mercoledì 13 aprile 2011

Le violenze non hanno mai ragione



Matarrelli Antonio
Caro Nicola, sai bene la stima che nutro nei tuoi confronti pur militando in uno schieramento politico avverso...da quando ci siamo conosciuti ci siamo rispettati pur conducendo battaglie politiche che spesso ci hanno visti contrapposti in maniera energica.Oggi sono rimasto esterefatto dalle considerazioni espresse dal sindaco di Ceglie sull'aggressione che io ho subito a Bari ad opera di un vostro concittadino, piuttosto che esprimermi la solidarietà e stigmatizzare l'accaduto, mi ha accusato di aver mentito sull'aggressione di cui tra l'altro erano testimoni tre polizziotti...



Da un uomo delle istituzioni mi sarei aspettato un comportamento diverso, le aggressioni e più in generale la violenza(verbale o fisica)vanno condannate sempre senza se e senza ma;io sono abituato ad agire sempre in questo modo anche quando ...a sbagliare sono persone vicine o vicinissime a me. Sono sorpreso e mortificato dalle dichiarazioni irresponsabili rese dal sindaco di Ceglie,credo che se ragionasse un pò sull'accaduto mi dovrebbe delle scuse pubbliche.

Nicola Ciracì



caro compagno Tony, vorrei invitarti per un attimo a valutare l'esasperazione di una popolazione e anche di un Sindaco neoeletto e proveniente dalla società civile che non riescono a comprendere sia le ragioni della chiusura di un ospedale ...modello sia il perchè il Presidente della regione ed il suo assessore alla sanità non intendono incontrarli. Sarebbe bastato partecipare ad un consiglio comunale, convocare i sindaci in via Capruzzi per smorzare gli animi ed aprire un dialogo. Perdonami questa parentesi che non è politica ma credo solo di buonsenso, in una Italia dove la politica è ridotta a faida. Voglio darti atto pubblicamente che sei uno dei pochi avversari politici leale e sincero rimasto in provincia di Brindisi in questa epoca di voltagabbana e quindi mi spiace per l'accaduto odierno, come devo darti atto che al contrario di alcuni consiglieri regionali del Pd quando ti ho sollecitato ad intervenire sulla questione dell'ospedale di Ceglie al contrario di altri non hai raccontato balle nè hai cercato di metterti medaglie sul petto, come costoro hanno fatto pur sapendo di non poter mantenere le promesse. Anche per questo tuo essere franco ti stimo. Credo di potermi permettere di invitarti nella mia Ceglie presso il comune per un chiarimento con il Sindaco e con il nostro concittadino. Ti telefono domani.

lunedì 11 aprile 2011

Nostra Signora degli idrocarburi








  “Un’assurdità, una volgare assurdità”. È così che il presidente del Consiglio regionale della Puglia, Onofrio Introna, bolla il parere positivo del Ministero dell’Ambiente alla ricerca di petrolio in mare al largo delle Tremiti. “A 26 chilometri dalle n...ostre splendide isole, a meno di 50 dalla costa garganica, come in tutta la costa adriatica pugliese, non deve sorgere nessuna piattaforma. Il nostro Adriatico non può essere deturpato da tubi e tralicci. È un paradiso naturale ed è una straordinaria attrattiva turistica per la Puglia, che sta già rischiando di vedere penalizzata ingiustamente da altre emergenze una delle sue risorse economiche principali”. “Né prospezioni né trivellazioni, il mare pugliese non si tocca. Non ha perso forza il parere negativo della Regione ad installazioni devastanti per l’ambiente e il paesaggio marino”, dichiara il presidente Introna”. “Come abbiamo già più volte ribadito nell’ipotesi di localizzazione di centrali nucleari o di siti di stoccaggio di scorie radioattive, la Puglia fornisce già un contributo maggioritario alla bolletta energetica nazionale, con gli impianti brindisini e con la grande spinta verso la produzione di energia pulita e rinnovabile prodotta con l’eolico e il fotovoltaico”. Tornando alla scelta del governo nazionale sulle ricerche di idrocarburi in mare della multinazionale irlandese, il presidente del Consiglio regionale ricorda il pronunciamento compatto a difesa della costa pugliese di tutti i parlamentari, compresi quelli che siedono nei banchi europei, e dei rappresentanti degli Enti locali: Regione, province, comuni. “È un giudizio che non può non essere rispettato. Alle scelte anti-ambientali del ministro Prestigiacomo manca un presupposto essenziale: il consenso del territorio. E la Puglia ha detto ‘NO’”.


 


Stefania e i petrolieri.







INCHIESTA. Ecco quali sono i nuovi affari della famiglia Prestigiacomo. Sul ministro dell’Ambiente pesano decine di conflitti di interesse: dovrebbe multare i clienti delle “sue” aziende.
Chissà cosa sarebbe stato dei Prestigiacomo senza la politica. Anni fa, le due donne della famiglia si sono divise per bene i ruoli. Stefania nei Palazzi e la sorella primogenita Maria Pia nei Consigli di amministrazione. Prima che la stella dell’attuale ministra dell’Ambiente cominciasse a brillare in Parlamento, le cose non è che andassero proprio benissimo alle aziende di casa. Ancora oggi, ci sono ben 957 creditori che bussano alla porta del capostipite Giuseppe Prestigiacomo. Reclamano 51 milioni di euro dal 1997, anno del fallimento del gruppo Sarplast, costato al signor Prestigiacomo una richiesta di rinvio a giudizio per bancarotta fraudolenta.

 






sabato 9 aprile 2011

E invece SEL c'era


Dopo aver partecipato alla prima manifestazione, contro la chiusura dell'Ospedale, sfacciatamente strumentalizzata, con cartelli appesi al collo e slogan contro Vendola, gli esponenti SEL di Ceglie,  hanno deciso di non aderire alle successive e seguire un altro percorso. In molti si sono chiesti come mai la sezione "Peppino Impastato" non partecipasse per difendere ciò che ci veniva scippato. Si è pensato persino (veramente assurdo)  che fosse a favore della chiusura dell'Ospedale.
E invece SEL c'era e lavorava in modo discreto e meno roboante con incontri a livello regionale. Eravamo consci che esisteva il rischio concreto di una chiusura definitiva ed in tal caso la dirigenza pugliese avrebbe incassato un duro colpo, inferto dai tagli mirati di Tremonti, deciso a sminuire l'immagine di Vendola.

Ora che è ufficiale che l'Ospedale di Ceglie rimane attivo, mi auguro che quegli striscioni contro il nostro Governatore, ancora caparbiamente appesi davanti all'ingresso, vengano tolti o sostituiti con altri con su scritto:
 



"Grazie Vendola".
 



Il resto della verità dal Diavoletto



Voglio solo dirvi IN TUTTA SINCERITA' che l'intero direttivo del Circolo Peppino Impastato ha lavorato silenziosamente per far valere le ragioni della Cenerentola del Salento. Vi posso garantire che le nostre istanze sono state recepite dal responsabile provinciale di SEL dott. Franco Colizzi e che il Consigliere Regionale Toni Matarrelli tra l'altro membro della Commissione Regionale della Sanità si sta impegnando al massimo per far valere le nostre ragioni in tutte le sedi contro tutti i campanilismi distruttivi. E' pleonastico ricordare che tale risultato è stato ottenuto di concerto e all'unanimità con tutte le forze della maggioranza allargate anche all'UDC.
 



NON CHIUDE
comunicato SEL da cronache e cronachette

mercoledì 6 aprile 2011

Alla faccia della solidarietà


Quando un Ministro della Repubblica si permette di dire "Fora da i ball" i risultati sono questi commenti  pervenuti a "Il giornale.it" per il naufragio dei profughi tunisini di oggi.

- “Peccato, troppi sono vivi”



- “Si è ribaltato un barcone……e chi se ne frega!!! Dovrebbero ribaltarsi tutti i barconi che vengono sulle nostre coste, così avremmo finito di fare patti con i paesi nord africani che poi non rispettano, senza bisogno di sborsare un’Euro”



- “Si vide il Piave rigonfiar le sponde e come i fanti combattevan l’onde. Rosso del sangue del nemico altero, il Piave comandò: “Indietro va’, o straniero”



- “ho detto una battutaccia : chi se ne frega. come dice pascariello , perchè dobbiamo andare sempre noi a riprenderli . se facessimo come malta , e puntassimo contro i loro barconi i cannoni , vuoi vedere che andrebbe la bocassini a riprenderli !!”



- “NON ME NE FREGA NULLA. Se fossero restati al paesello, sarebbero vivi. Pesino, come macigni, sulla coscienza (non l’hanno) di chi li vuole”



- “Voglio dare un’applauso al mare e al vento che sono i veri italiani. Però 48 superstiti. Troppi. Bisogna fare meglio la prossima volta se tentano ancora. Per tutti i buonisti io dico: E immorale dare aiuto e conforto al nemico!!”



- “Sono veramente demoralizzato per il numero così alto di superstiti. Speriamo non se ne trovino altri in vita”



- “no, altri 3 salvati: è l’ultima bella notizia che ci ha dato il TG5 delle tredici in chiusura…Allegria! Ci sarà Maroni che li ha di cartoni, ma che dire di queste molto buone giornaliste che approfittano del loro megafono per incitrullire ancora più la gente ??? E allora ancora allegria!”

Dopo le tante proteste la redazione è intervenuta con questo comunicato:



il 06.04.11 alle ore 17:44 scrive:


IlGiornale.it si dissocia e deplora nella maniera più assoluta alcuni commenti scritti dai lettori a questo articolo. A causa del contenuto offensivo molti commenti sono stati rimossi. Invitiamo tutti i lettori a mantenere il dibattito su un piano più civile e senza gratuite provocazioni.
 

Energia sì ma nel rispetto dell'habitat naturale



Questo non è un buon esempio

venerdì 1 aprile 2011

Al via il recupero di San Demetrio


Sono finalmente iniziati i lavori di recupero della chiesa di san Demetrio con un ritardo di circa un mese a causa del cattivo tempo. Era comprensibile poiché la struttura è priva di copertura ed i lavori iniziali si svolgeranno all'aperto.
La chiesa sarà ultimata nel termine di 150 giorni con penale per inadempienze e ritardi nella consegna.
Dopo una pulizia dalle erbacce e rifiuti vari è ritornato alla luce il pavimento originale con zone prive dei vecchi mattoni di cui è rivestito. Data una prima ripulita, dagli escrementi dei piccioni, all'altare e ai vari rivestimenti in marmo, cominciano ad emergere particolari e decorazioni interessanti che documenterò ad avanzamento lavori.