lunedì 15 marzo 2010

Rita Borsellino è con Nichi Vendola






Devo ammetterlo: ogni volta che incontro Nichi Vendola, ogni volta che ci fermiamo a parlare della Puglia, mi prende una sorta di invidia. Non la nascondo, anche perché è un’invidia “buona” nei confronti di una regione che, a differenza della mia Sicilia, ha saputo affrontare negli ultimi anni i nodi critici del suo territorio, rilanciare la crescita economica e sociale, creare le premesse per uno sviluppo di lunga durata. Progressi che ho potuto constatare con i miei occhi e con gli occhi di tutti quei pugliesi che ho visto di nuovo pieni di fiducia ed entusiasmo. Lo stesso lucido entusiasmo di Nichi, di quando mi parla della sua terra, della sua esperienza di presidente, racconti al contempo sofferti e pieni di speranza.



In questi anni, la Puglia è cresciuta e ha resistito. E’ cresciuta nel turismo, nella promozione delle energie alternative, negli investimenti per i giovani, nella lotta al precariato e al caporalato, nel contrasto all’inquinamento e alle speculazioni sul territorio. Il tutto lungo un percorso di democrazia sempre più partecipata. Ma la Puglia ha anche resistito, è stata un baluardo nelle difesa di quei diritti messi a repentaglio dalle politiche del governo Berlusconi. Ha resistito al nucleare, all’assalto alle coste, al rigassificatore di Brindisi. Si è opposta al raddoppio dell’Eni di Taranto e ha fatto di un’opera strategica e imponente come l’acquedotto pugliese la bandiera più bella nella difesa del diritto all’acqua come bene pubblico.


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1 commento:

  1. "Rendiamo percepibile a tutti il cammino del centrosinistra, abbiamo il compito di risollevare l’Italia, di dire che è tempo di riprendere il cammino dell’alternativa."

    queste parole di Vendola contengono un concetto che a me sta molto a cuore

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