martedì 28 dicembre 2010

Acqua passata


La consapevolezza e la paura di poter rimanere schiacciati dal grandissimo successo precedente di "Cungette i cadute" era palpabile dietro le quinte di "U pacce de case". Così non è stato. Il successo di numero e di partecipazione attiva del pubblico di ieri sera ha archiviato nel curriculum positivo del gruppo teatrale il passato.
Per chi afferma (sempre in rigoroso anonimato) che il Teatro Comunale è ora diventato un salone parrocchiale cominci a rivedere il concetto di cultura e di partecipazione dei cittadini alla vita sociale di Ceglie.
Soprattutto si rassegni al fatto che (come ha affermato l'assessore Palmisano e Mimma Gatti e consorte) il G.T.A. è una realtà che si colloca tra le eccellenze della cultura cegliese.




lunedì 20 dicembre 2010

L'arte de le pacce


U pacce de case o a case du pacce?
A breve sveleremo l'arcano al Teatro Comunale





Nel frattempo il laboratorio scenografico è in piena confusione

Ufficiale
Il Gruppo Teatrale Amatoriale S Maria Assunta
si esibirà
Il 27 dicembre al Teatro Comunale ore 20,30
nella commedia dialettale
U pacce de case
Sembra che i biglietti siano quasi tutti esauriti nella prevendita

domenica 19 dicembre 2010

sabato 11 dicembre 2010

Sfatiamo la negatività del venerdì 17

Al Fornello da Ricci


venerdì 17 dicembre sfidiamo la sfiga!!!!!!!!! sarò alla prova del cuoco su rai 1 alle ore 12. Dammi la possibilità di vincere visto che mi hai dato quella di andare in semi-finale. Voto di scambio: tu mi televoti e io ti invio una ricetta personalizzata ahahaha!!!!! GRAZIE VINOD.

martedì 30 novembre 2010

Sanità, firmato il patto antideficit









arrivano cinquecento milioni alla Puglia






ll governo accetta. Vendola: “Intesa con Berlusconi, con il presidente abbiamo raggiunto un punto di equilibrio, dopo mesi e mesi di conflitto», dice il governatore pugliese quasi confermando un contatto telefonico col premier tra giovedì e venerdì


di PIERO RICCI


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sabato 27 novembre 2010

A margine, non marginale


L'abitudine idiota di bruciare i simboli istituzionali ha purtroppo cattivi maestri istituzionali.


giovedì 25 novembre 2010

Rigurgiti di autoritarismo e di delirio


Emilio Fede: "un popolo civile, quale noi siamo, dovrebbe menare questi studenti".





Lungimiranza di Vendola nel governo della nostra Regione

La Puglia sceglie per la Pubblica Amministrazione l’Open Source, ma non chiude la porta ai grandi competitori internazionali che rispettano la scelta di neutralità tecnologica della Puglia e che collaborano per fare della Puglia e del Sud un polo di eccellenza. La giunta regionale, la settimana prossima, approverà un disegno di legge sull’open source quale sistema di riferimento per l’e-government.

martedì 23 novembre 2010

Approvato il piano contro antenna selvaggia


I ripetitori dovranno essere collocati a 300 metri dalle case, 500 metri dalle scuole e non meno di 1000 metri di distanza l'uno dall'altro.





Peccato che sia Pieve di Cento (BO) e non Ceglie, ma potremmo diventare virtuosi imitandola.
Intanto vediamo altre iniziative in Italia in merito. In molti comuni si predilige il diritto alla salute, delocalizzando i ripetitori anche di fronte al semplice dubbio sulla loro pericolosità.


 

Ignazio La Rissa in difficoltà...


...conferma il nervosismo all'interno della maggioranza.


sabato 20 novembre 2010

L'etere, come l'acqua, alle multinazionali


E' un bene primario ma il cittadino non ha voce in capitolo per la sua fruizione



Rinfreschiamoci le idee

Nichi Vendola e Rita Borsellino...


...molti i punti di vista in comune.

“Mentre i paesi europei investono su istruzione e ricerca, in Italia il Governo  persevera nel disegno politico di smantellamento del sapere. La conoscenza è il motore dello sviluppo sociale ed economico: per scuola e università servono investimenti e non tagli”, lo ha detto Rita Borsellino, che oggi ha incontrato gli studenti del liceo scientifico ‘G. Asproni’, in località Padru (Iglesias) in Sardegna. “Sarà bene che l’Italia cambi rotta rispetto alle politiche e alle risorse messe finora a disposizione per l’istruzione e la ricerca – ha aggiunto - La Strategia 2020 dell’Ue, cui sarà legata a doppio filo la prossima programmazione dei fondi per lo sviluppo, parla chiaro: senza investimenti sul sapere, l’economia non può crescere”. Sulla stessa linea Lidia Trobia, responsabile del cantiere tematico regionale ‘Politiche sulla scuola’ di Un’altra Storia, che ha aderito alla giornata di mobilitazione indetta dalla Rete degli studenti  per rivendicare il diritto allo studio: “Siamo accanto ai lavoratori, ai precari, agli studenti, ai giovani, che sono i più penalizzati dalle politiche dell’ignoranza, e alle famiglie sulle cui finanze pesano i tagli alla conoscenza”. 



Rita Borsellino


venerdì 19 novembre 2010

I discendenti di chi avrebbe civilizzato il Sud


Non sono un credente praticante, anzi..... mi concedo quello che io definisco il privilegio del dubbio.
Ma mai mi permetterei di deridere chi, senza dar fastidio a nessuno, la pensa diversamente. Il rispetto è alla base di una convivenza civile. Diversamente è barbarie.




Se questi individui sono lo specchio dei loro padri, non è una favola tutto quello che hanno subito le popolazioni meridionali durante l'avventura garibaldina per l'unificazione dell'Italia.

martedì 16 novembre 2010

Nata con la camicia e...


...qualcosa in più da metterci dentro



Questa scritta è stata esposta in uno dei negozi di Sestri, distrutto dall'alluvione del 4 ottobre. Credo superfluo qualsiasi commento.





Santo subito




  1. Dar da mangiare agli affamati.


  2. Dar da bere agli assetati.


  3. Vestire gli ignudi.


  4. Alloggiare i pellegrini.


  5. Visitare gli infermi.


  6. Visitare i carcerati.


  7. Seppellire i morti.

sabato 13 novembre 2010

A strascine de San Martine


Questa mattina stavo rientrando da una commissione quando mi ferma un amico di nome Pietro (alias Marcandonjie) e si sviluppa questo dialogo:

Pietro - Uè Giusé tutt'a ppost?
Pino - Sine i tu
Pietro - Nangi sciste alla festa di San Martine alla chjazza vecchje?
Pino- None ca tineve da fà i nangi riuscive a sci.
Pietro - Viate a tte, angore iosce na mmi sto ccoggje pi li dilure di vendre. Ajere stieve triste.
Pino . I piccè?
Pietro - Fascere male li fasule a tanda crestiane. Madonna cce brutta esperienze.
Pino - Scià mena, quessa festa vi l'eta rricurdà pi nnu picca de tiembe.
Pietro - Sine rite pure ca nangi l'a ccappate tu.
Pino - Ma li fasule l'one pueste a bagne jind'a ll'acqua sole o ione pueste pure nu picche di cchjù de bicarbonate pi li fa arrimuddà meggjie?
Pietro - I cce nni sacce. Sole ca da mu da nande li fasule mi la gghi mmangià sule a casa meje.

domenica 7 novembre 2010

venerdì 5 novembre 2010

Puglia all'avanguardia, e Ceglie?


Dal "Programma Aspea" nuovi incentivi per il fotovoltaico.

Grazie al nuovo progetto, infatti, ai Comuni sarà possibile azzerare i costi per l'energia elettrica, mettendo a disposizione i terreni su cui gli investitori privati potranno realizzare impianti fotovoltaici. In particolare, obiettivo primario del Programma Aspea è l’accesso ai finanziamenti governativi per la realizzazione di impianti fotovoltaici tali da azzerare i costi della bolletta elettrica e le riduzioni delle emissioni di anidride carbonica.



Due saranno i privati che realizzeranno gli impianti. Si tratta di Costruzioni ed Impianti Europa spa (Cie) e Gps Costruzioni e Finanza srl, riunitisi in un raggruppamento temporaneo, che si sono fatto avanti dichiarando di voler investire una cifra minima di 101 milioni di euro. La seconda offerta è stata presentata da Ingegno Energia spa per 100 milioni di investimento.
Con il Programma Aspea – si legge sul bando - il consorzio Asmez intende semplificare l'accesso da parte degli Enti Locali associati ai finanziamenti relativi al Conto Energia, previsti dal DM 19/02/2007, per cui i soggetti pubblici o privati che realizzano impianti fotovoltaici in grado di produrre energia elettrica, hanno diritto ad usufruire di contributi incentivanti in funzione della potenza, della tipologia e dell'energia prodotta per la durata di 20 anni".



Le prossime scadenze per la presentazione delle offerte sono: 15 ottobre, 29 ottobre, 15 novembre e 30 novembre. Il regolamento dettagliato del programma può essere consultato sul sito ufficiale Asmez.



Fonte GreenBiz.it 



L'ecologia è parte integrante del programma fondativo di sottolineato al Congresso Nazionale di Firenze.






 

martedì 2 novembre 2010

Il coraggio di staccare la spina


Il coraggio di staccargli la spina? Io parlerei dell’onore di staccargli la spina.. forse per chi lo farà (chiaramente Fini o molto più improbabilmente la lega) ci potrebbe essere un contraccolpo a breve termine ma passerebbe alla storia per aver ridato almeno la speranza a questo pazzo paese.
“Figuriamoci: uno che non si scollerebbe dalla poltrona nemmeno se trovassero le sue impronte digitali sull’auto che ha fatto esplodere Borsellino, volete che se ne vada per aver raccontato una balla in stile Totò al questore di Milano? ”
Appunto. Tanto più che il questore è stato al gioco e per premio è stato promosso. Il problema è che se tutto si riduce a Berlusconi che va in esilio ad Antigua restano le migliaia di cialtroni promossi come il questore fedele al capo di turno e sempre infedele allo stato.



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domenica 31 ottobre 2010

martedì 26 ottobre 2010

Grazie Rita...


...per questo ulteriore tuo dono all'umanità



Propongo qui la parte finale di una lunga e straordinaria poesia di cento versi che evidenzia la grandezza e la nobiltà di un percorso giunto al tramonto e che attende fiducioso la mano tesa di un Padre buono e consolatore.




Vecchi
.......
Ormai lontani dai giorni in transito
parlano di cose
che altri non sanno
vedono cose
che altri non vedono
pur con occhi
che appena riescono a vedere.
Vecchi
a passi lenti sui viali delle ombre
vecchi
con un cenno d'addio
nel palmo della mano
aggrappati al velo d'una stella
dall'arco d'un'immensa solitudine
cuore inglobato nei silenzi
in notti d'insonnia
cullando echi di sogni perduti
pur convinti
di non ricevere risposta
alle parole spiaccicate
contro i muri.
Vecchi
nell'ultimo tornante
per l'ultimo bivacco
tra file assottigliate
dalla cernita del tempo
cuore pressante ormai
alla carezza d'un azzurro
che promette pace.
Vechi convinti
della certezza d'un addio
stanchi di dover soffrire
in paziente crepuscolo del tempo
miracoloso incontro
dalla soglia del cielo
dalla mano di un Padre
che attende e consola.

 

lunedì 25 ottobre 2010

Caro Nichi hai proprio ragione


Non mi riconosco nella teoria tremontiana: "uomo = tubo digerente"
e
la vita non è merce, la libertà non è barattabile e l'ambiente non è un abbellimento.
e ancora
il mondo non è limitato a Montecarlo ed Antigua.
 



Sulle sponde dell'Arno tornano i temi che realmente interessano agli italiani. Da troppo tempo erano offuscati da gossip e dossieraggi.




''L'ecologia e' la parola capace di parlare all'intero genere umano''.



Proprio mentre c'e' una rinascita del cinema italiano avvengono i tagli traconiani, come se si trattasse di tagliare qualcosa di inutile e non la piu' grande industria che c'e' in Italia con 300mila addetti, tagliano nello stesso tempo la nostra possibilita' di essere intelligenti e colti, di essere lavoratori liberi, liberi perche' colti, perche' sappiamo, perche' conosciamo. Senza cultura un Paese non e' libero.



Conoscenza è libertà




Serve un sistema industriale che per esempio ragioni su produzioni eco-sostenibili, tutto questo comporta un diverso rapporto tra gli apparati della formazione e quelli produttivi, ma purtroppo viviamo in un paese in cui il protagonista assoluto della vita economica e il ministro Tremonti per il quale con la cultura non si mangia".




Sel Ceglie evidenziato sul maxi schermo del Congresso fiorentino

giovedì 21 ottobre 2010

Rita Santoro Mastantuono


Pubblicato l'ultimo suo lavoro



Nei prossimi giorni darò lo spazio che merita a questo lavoro di Rita che " ha come tematica gli affetti e i paesaggi interiorizzati".

Da sabato mattina, su questo blog, la diretta in streaming video da Firenze del Congresso Nazionale di Sinistra Ecologia Libertà.

mercoledì 13 ottobre 2010

Godetevi lo spettacolo!!!

Apparire... essere o... avere?


Che il teatrino della poitica (frase abusata in questo periodo dagli stessi attori) si alimenti delle luci abbaglianti della ribalta è noto da tempo. Gli attori (opss. i politici) presenziano con grande enfasi i grandi eventi e catastrofi finché, le luci dell'interesse pubblico accese, evidenziano il loro apparire. In tali occasioni non lesinano sorrisi e saluti davanti a stuoli di fotografi e telecamere dove sfogano vogliosi la spasmodica brama di esibizione. Basta guardare come nelle trasmissioni televisive si contendono con arroganza, spesso al limite del parossismo, i secondi in più negli interventi. I molteplici disastri ambientali, lutti di guerre, miserie umane, fame, disagi, diventano palcoscenici ambiti per la ribalta. Anche un'abbuffata riconciliatrice nel centro di Roma ladrona diventa un'occasione ghiotta per l'esibizione.
Ma la miseria e la pochezza di questa smania si infrange contro un Parlamento vuoto, indifferente al lutto che ha provocato una guerra (non una missione di pace) voluta da quegli stessi politici che con la loro assenza hanno offeso la memoria di chi si è sacrificato anche in loro nome.
Forse in Parlamento le luci non illuminano abbastanza la vanità umana.



I politici italiani non meritano il sacrificio dei nostri militari.



Paglia

sabato 9 ottobre 2010

Quando gli eventi annientano la parola...


...una frase del Vangelo può venire in soccorso

"Chi avrà scandalizzato uno di questi piccoli che credono in me, meglio per lui sarebbe che gli fosse appesa al collo una macina da mulino e fosse gettato in fondo al mare".



Mt 18:6".




Chiara e Francesco fanciulli



Angelo Cassese mi è venuto incontro inviandomi questa bellissima poesia.
Piena di sentimento e di rabbia celata per una vita che aveva diritto di completare il suo naturale percorso e che un evento tragico ed inqualificabile ha privato della sua "iridescenza".






SEMPLICE SARAH!




L’INQUIETUDINE
LA RIBELIONE
LA SEMPLICITA’
I SOGNI
CHE ERANO LI’
COME DELLE ALI
PRONTI A SPICCARE IL VOLO
QUEL VOLO DI VITA…
CHE TRASPARIVA DAL VELO
SOAVE
INNOCENTE
CANDIDO
E FATATO
DEI SUOI OCCHI
DAL SUO VISO ANGELICO
DAL SUO SORRISO ESTROSO
DAL SUO COCCOLARSI
CHE ECHEGGIAVA
NEL SUO DESIDERIO DI CERCARE
IL MARE
L’IRIDE
L’AMORE
LA LIBERTA’
CHE SI SONO FERMATI LI’
NELLE MANI SFERRATE
SPORCHE
OSCURE
POVERE.
SI SONO FERMATI LI’
IN QUEL ANGUSTIO
SOTTERANEO
PIENO DI MOSTRUOSITA’
CHE NASCONDEVA
UN ORCO
CHE HA INFRANTO
HA FERMATO
HA SCHIACCIATO
HA SPENTO
L’IRIDESCENZA
SERAFICA DI UN ANGELO
CHE L’UNICA COLPA
CHE HA E’QUELLA DI ESSERE SEMPLICE
NELLLA SUA PIU’ PURA SEMPLICITA’.
ADDIO PICCOLA SARAH!



Ceglie Messapica , 8/10/2010



ILPOETADELSUD.XOOM.IT Angelo Cassese



mercoledì 6 ottobre 2010

Eletti i delegati nazionali e regionali


Ieri sera si sono tenute le votazioni a cui avevano diritto i 50 iscritti alla sezione di Ceglie Messapica.
A scrutinio segreto sono usciti i nomi di Domenico Biondi e Pino Santoro come delegati nazionali che rappresenteranno Ceglie al "Primo Congresso Nazionale" di Sinistra Ecologia Libertà che si terrà a Firenze dal 22 al 24 ottobre e Romina Albano che, come delegata regionale, rappresenterà la nostra sezione nei numerosi congressi che si terranno nelle varie città della Puglia.
Grazie ai risultati ottenuti, il Circolo "Peppino Impastato" parteciperà attivamente alla fondazione di
Sinistra Ecologia Libertà.






Alcune fasi degli interventi di Toni Matarrelli e Francesco Colizzi

martedì 5 ottobre 2010

Quindicimila


Quindicimila visualizzazioni sul canale YouTube di Lauriedd. Quattromila soltanto negli ultimi quattro mesi provenienti da ogni parte d'Italia.



Grazie per il vostro apprezzamento

Ecco il video più visto con 3357 ingressi




domenica 3 ottobre 2010

A Cesare quel che è di Cesare


Dopo le nostre rivendicazioni a gran voce e il disappunto, evidenziati su quotidiani e rete, per l'ennesima mancanza di considerazione e rispetto nei confronti della nostra Città, si accantonano termini altisonanti come "Capitale", superficialmente affibbiate, a realtà secondarie nel campo, da politici troppo interessati, intraprendenti e frettolosi di apparire e si parla di territorio con le sue varie caratteristiche specifiche ascrivibili al concetto di dieta mediterranea, o, per la nostra cultura, cibo del contadino
Voglio citare una parte di un articolo di Tommaselli il quale ha "dovuto" riconoscere il valore universale della cultura gastronomica cegliese, sottolineando che "...la scuola per la Dieta Mediterranea è da radicare a Ceglie Messapica, dove ha sede una Scuola di Gastronomia e di cui è nota universalmente la cultura e la qualità gastronomica".
E' un'ottima frase che giro come risposta a chi è in vena di tacciare di c
ampanilismo, banalità e grasse polemiche, chi difende la propria terra e le proprie radici da scippi ingiustificabili.
Soprattutto quando chi difende la propria terra è supportato non dal cuore ma da prove schiaccianti.
Ricordiamo che quando si parla di "qualità gastronomica" non si parla semplicemente del ristoratore. Questo è soltanto la punta appariscente della catena. Grande valore hanno anche i prodotti di cui fruisce oltre al ristoratore anche l'intera comunità. Parlo dei prelibati  prodotti caseari delle masserie cegliesi, dell'alta qualità dell'olio di oliva delle nostre colline, ricco di antiossidanti, per le peculiarità del terreno e le pregiate varietà di olive. Parlo della mandorla cegliese, base importantissima del biscotto omonimo, delle grandi varietà di verdure ed ortaggi prodotti in piccoli appezzamenti di terra, delle qualità di frutti dal sapore impareggiabile e dai profumi inebrianti che solo una terra arsa dal sole, povera di acqua ma ricca di minerali come la nostra può produrre. Parlo dei piccoli distributori di prodotti locali non ancora soggiogati dalle grandi distribuzioni alimentari. Parlo per finire delle le erbe aromatiche e spezie, importante corollario, per far risaltare ulteriormente i prodotti della nostra prelibata cucina. Tutto questo fa di Ceglie, un territorio centrale nella dieta mediterranea e un'eccellenza gastronomica, scevra da massificazioni e mistificazioni alimentari, riconosciuta e premiata da un turismo elitario dal palato raffinato.



Non si può accusare di fare grassa polemica per difendere una grassa politica!!!

No a quei politici che, come Re Mida al contrario, trasformano le eccellenze in ghetti.

Facciamo sentire ancora più forte la nostra voce su Facebook




Meditate politici, meditate...





















 




 

martedì 28 settembre 2010

La tavola del contadino




Un tempo la tavola dei poveri.
Nobilitata dal valore, riconosciuto alla dieta mediterranea dai maggiori dietologi mondiali, diventa pomo di discordia di (in)comprensibili giochi politici.

venerdì 24 settembre 2010

A proposito di Ospedale



Una collaborazione tra pubblico e privato potrebbe salvare il nostro Ospedale

in ogni caso
L'Ospedale di Ceglie non si tocca!!!

 



Il Circolo "Peppino Impastato" di Ceglie Messapica avrà il proprio delegato al primo Congresso Nazionale di Sinistra Ecologia e Libertà.

mercoledì 22 settembre 2010

Povera terra di gastronomia...


...con capitale straniera




A nnu rumane pane, pummudore i nnu rizzule de miere i cci ni vè bbuene pure do fiche pi nni dulcesce a vocche
Iscriviamoci qui e facciamo sentire la nostra voce.



domenica 19 settembre 2010

Ritorno al passato?


Ecco una mia lettera aperta scritta nel 2003 al sindaco di allora Mario Annese e pubblicata su "l'Idea on line"

In queste ore un artista cegliese, il pittore e scultore Pino Santoro, ha inviato una lettera aperta al sindaco Mario Annese dai toni struggenti e giusti. La proponiamo integralmente.

Eutanasia di un ospedale, si chiudono cinque secoli di storia
"Siamo tanti i cegliesi che non accettiamo la chiusura dell’Ospedale sacrificato dal Piano di riordino ospedaliero. Ci è stato detto che questo è necessario per migliorare la qualità dei servizi e ridurre i costi. In pratica è stato un freddo calcolo di pianificazione economica che favorisce le strutture private, aumenta i disagi in quelle pubbliche per diminuire i costi della Sanità. Il convento dei Cappuccini sull'area dell'ospedale
Mi viene a questo punto in mente una cinica battuta del Presidente del Consiglio Berlusconi, in un’intervista in occasione di uno sciopero: “ Se gli operai e i sindacati mi dimostrano che lo sciopero fa aumentare il P.I.L. noi ci adegueremo”. E’ deprimente constatare che noi siamo considerati P.I.L. e costi. Dove mettiamo la dignità e il diritto a un lavoro più umano e, nel nostro caso, alla salute di diversi ammalati, le garantisco, già rifiutati da alcuni ospedali, per mancanza di posti. Dov’è a questo punto il superfluo dell’ospedale di Ceglie e il tanto sbandierato miglioramento dei servizi?  Una struttura pubblica deve guardare alla qualità dei servizi offerti non al profitto.
        Voglio anche sforzarmi di comprendere la necessità del piano Fitto, ma quello che non accetterò mai è perché tocca sempre a Ceglie sacrificarsi e subire i disagi dei tagli in qualsiasi settore. Sembriamo condannati a non aver mai diritto a nulla: uffici pubblici, servizi scarsi o inesistenti (ultimo in ordine l’ufficio ticket), persino i beni culturali ed artistici, di cui abbondiamo, sembrano dei fantasmi inafferrabili (il Castello può essere un emblema per una lunga lista).
        Vorrei che i nostri amministratori fossero più orgogliosi di essere cegliesi ed avessero più convinzione nel valorizzare e difendere Ceglie, da qualunque schieramento essi provengano.
Negli anni passati, per la costruzione dell’Ospedale, una scelta infelice di luogo ci privò di un autentico gioiello del passato (il Convento dei Cappuccini). Non parlo da inguaribile, romantico sognatore, amante dell’Arte; quel sito oggi sarebbe una straordinaria miniera turistica. Con quella scelta i Cegliesi diventarono più poveri di un bene culturale ed artistico irripetibile. Oggi un’altra scelta infelice ci rende più poveri di un bene sociale ed umano. Il Convento dei Cappuccini, non esiste volontà che possa restituircelo, l’Ospedale invece è là; basta solo la buona volontà e più amore per la nostra Ceglie per ridarcelo.



Pino Santoro



L'ospedale di Ceglie Messapica NON SI TOCCA!!!




E c'è chi vorrebbe accusare i cegliesi di campanilismo accontentandosi di qualche fumoso "se".

martedì 14 settembre 2010

Eravamo nel lontano 2004


 Ma cosa non ha funzionato o chi ha voluto ignorare Ceglie?



Repubblica descrive Ceglie "il paese del Buongusto"
Sabato, 9 ottobre


Tre ristoranti di Ceglie finiscono in testa alla classifica della "Guida dell'Espresso". Ieri l'edizione pugliese di Repubblica ha dedicato un reportage al paese degli chef realizzato da Gianni Messa. Pubblichiamo di seguito l'articolo dell'inviato.
 
Ceglie, la capitale del gusto


L'articolo di Repubblica, 8 ottobre 2004


Anche la controtendenza, qui a Gustolandia, è un’arte da assaporare. Prendiamo per esempio Antonio Amico, l’imprenditore che si è messo in testa di andare a fare affari in Cina: esporterà prodotti agroalimentari. A Ceglie Messapica, dove 1.200 dei 22mila abitanti hanno perso il lavoro negli ultimi tre anni per la crisi del tessile, tre ristoranti sono fra i migliori 20 di Puglia nella “Guida dell’Espresso”: il Fornello da Ricci, la Fontanina e Cibus.
Roba da 50 e passa euro  a persona, da immolare per   un filetto di puledro al Negroamaro con patata sotto la cenere(Cibus), la crostatina di bietole   selvatiche con frullato di pomodori piccanti e il punch caldo di cavolfiore (Fornello da Ricci), il fagottino di verza con grano saraceno, scamorza affumicata e pancetta (La Fontanina).
In questa terra di confine tra Valle d’Itria e Salento, regno dei Messapi che Roma sfiancò dopo mille battaglie, Gustolandia affonda le radici antiche. Basta fare un salto nello studiolo di Michele Ciracì, lo storico del paese, per farsene un’idea. Sfogliando una copia del catasto murattiano di inizio Ottocento. «All'epoca qui c'erano 46  cantine. E tutte preparavano da mangiare». Mica poco, se si pensa che questa non era zona di transito per mercanti e viag-giatori. «Ma i dati nel censimento del 1861 parlano chiaro: in quegli anni Ceglie aveva addirittura più abitanti di Brindisi». Fin qui la storia. La cronaca di oggi, invece, non può prescindere da un'altra gloria locale: il biscotto cegliese. Una prelibatezza, secondo alcuni; una perniciosa bomba calorica, a sentire gli altri. Il barista del Caffè Roma, a due passi da piazza Plebiscito, spiega il perché di quella spaccatura ideologica: un cuore di pasta di mandorla imbevuta di Strega, marmellata di ciliegie e glassa al cacao. Il depositario della ricetta tradizionale era Donato Gallone (del caffè Centrale). Il quale dieci anni fa è passato a miglior vita portandosi dietro il segreto del vero biscotto cegliese. “Che era ben altra cosa” assicura Ciracì. E che nemmeno i figli del de cuius potranno riproporre: la ricetta resterà un tabù anche per loro.
Anche la versione moderna del biscotto ha comunque una sua dignità. Il problema è che può essere mangiato soltanto qui: dopo un paio di giorni il biscotto perde la sua fragranza e si trasforma in una mappazza. Siamo al mordi e fuggi, insomma. Che poi è un altro grande problema di Gustolandia: la gente arriva, divora e va via. E’ inutile cercare ricadute sull’economia locale che esulino dai fatturati dei tanti ristoranti. Che impegnano 200 persone durante la settimana, con punte di 500 nel weekend. Ma è anche vero che molte lavorano in nero. E’ così che è nata l’associazione “Ceglie è…”: un un calderone nel quale racchiudere il meglio dell’offerta gastronomica di Ceglie Messapica. Il presidente è Angelo Ricci, quello del Fornello, e il segretario Francesco Nacci (della Montanina). Che spiega: “Qui la concorrenza ce la facciamo soltanto sulla qualità dei prodotti e dei servizi che offriamo. Per il resto cerchiamo di lavorare assieme per promuovere la nostra immagine». Il segreto dei successi di queste aziende è nel mix fra tradizione familiare e cultura d'impresa: Nacci (che gestisce l'albergo e il ristorante con papà Nicola e mamma Immacolata, alternandosi con loro ai fornelli) ha studiato marketing turistico a Firenze; Antonella Ricci, figlia di Angelo e cuoca del Fornello, è laureata in scienze bancarie e sua sorella Rossella, apprezzata sommelier, è diplomata al conservatorio; Angelo Silibello, detto Lillino, motore immobile del Cibus (in cucina ci sono mamma Giovannina e la sorella Filomena), è un appassionato cultore di musica jazz e di tradizioni gastronomiche nostrane. Va da sé che questo polo artigianale del gusto sia diventato un punto di riferimento anche per l'università: in questi giorni 24 giovani laureati, provenienti da tutta la Puglia, sono a Ceglie per verificare sul campo quello che hanno studiato in un master. Ma allora che cosa non funziona in questo paese? I sindaci. Che da queste parti durano molto meno dei commissari prefettizi: cinque dal 1993 a oggi (il Comune è ancora commissariato). L’unica giunta che è riuscita a resistere è stata quella di Pietro Mita, comunista di Rifondazione, che ha fatto svoltare a sinistra un elettorato prevalentemente di centrodestra. Poi il niente: maggioranze risicate e consiglieri voltagabbana capaci di far cadere una giunta nel giro di una notte.
Qui d’altronde i primi cittadini non hanno mai avuto vita facile. Lo dimostra  (con tutta l'enfasi del caso) la lapide che ricorda Ettore Tagliaferro, il sindaco che nel 1922 fu stroncato da una crisi cardiaca in pieno consiglio comunale: “Sulla casa del popolo nel fervido lavoro si spense repentinamente radiosamente per passare quale trionfatore fra un nimbo corrusco di fiori di laudi del popolo benedicente glorificante".



(Gianni Messa, La Repubblica)
 



Ultime sulla chiusura dell'ospedale cegliese

venerdì 10 settembre 2010

Quando i colori sono un optional


Un cinico gioco quello a cui assistiamo in questi giorni a danno di cittadini, che loro malgrado, si trovano incastrati negli ingranaggi di strane (per i non addetti ai lavori) manovre politiche.
Il fiore all'occhiello della sanità brindisina, dopo un lento ed inesorabile smantellamento, si trova, in un decennio, ad essere di troppo secondo una logica che considera secondario un bacino di utenza di 50.000 persone.
Secondo la stessa logica diventa di eccellenza perfino un ospedale costruito nei pressi di scarichi fognari di un grande paese e di conseguenza con poche garanzie igieniche.
Diventa eccellenza un ospedale dove le ambulanze, per raggiungerlo, spesso sono costrette ad attedere davanti al passaggio a livello chiuso, per decine di minuti preziosi che passi il treno, poiché quella assurda logica non ha previsto un ponte.
Sempre la stessa logica, fa meritare leadership culinarie anche a chi non ha grandi tradizioni in tal senso.
E le stelle stanno a guardare era il titolo di un noto film, ma anche le stelle qualche volta possono incazzarsi (lasciatemi passare il termine) per il fiume di m....a che passa sotto di loro.
Perché è sempre la stessa logica che considera la meritocrazia carta straccia, il nepotismo e il clientelismo metro irrinunciabile. La stessa cinica logica che predilige il bacino di consensi a quello di utenza.
E i cegliesi sono davvero stanchi di vedersi scippare continuamente i loro sacrosanti diritti.
Non voglio spiegare qui tutte le documentate ragioni che ci sono per non chiudere il nostro ospedale perché in questi giorni se ne parlerà ampiamente su vari giornali e blog.
Voglio solo dire che un taglio di spesa sanitaria che dovrebbe essere equamente ripartito tra le varie strutture della provincia di Brindisi non può concentrarsi soltanto su Ceglie e Cisternino, mentre a Fasano si dovrebbe incrementarla con reparti ex novo, con evidenti e consistenti aggravi di spesa.
Ma ci prendiamo davvero per i fondelli?
A questo punto diventa anacronistica una cieca sudditanza politica di fronte al rischio di perdere un bene prezioso come quello del diritto alla salute.
I colori di appartenenza si possono anche fondere quando lo scopo è comune e non ci sono giochi nascosti, e possono dare origine ad un orgoglio cegliese che sonnecchia da troppo tempo.





Foto dell'assemblea allargata tenutasi nella sede di Sel

giovedì 9 settembre 2010

Vicini ai bisogni reali della gente


Aperta la nuova sede di Sel a Ceglie Messapica che da Corso Garibaldi si è trasferita in Piazza Plebiscito.
Partenza alla grande, con un incontro aperto al pubblico, sul tema scottante della chiusura dell'ospedale. Il direttore sanitario Antonio Valente illustrerà i motivi per cui il nostro ospedale non dovrebbe essere destinato alla chiusura.



Appuntamento per domani sera ore 17,00.




Pierangelo Mita Approfitto di questo spazio per invitare tutta la comunità cegliese, nessuno escluso,domani sera alle ore 17.00 presso il circolo di Sinistra Ecologia e Libertà (accanto al Cafè Agorà-Piazza Plebiscito) dove si terrà un assemblea allargata per discutere sulla condizione generale della sanità pugliese e in particolare su...lle sorti del nostro amato ospedale. Sarà presente un personale medico autorevole e qualificato pronto a chiarire gli aspetti tecnici di questo presunto e spietato piano di rientro che vedrebbe chiusa una struttura di rilevante importanza come la nostra, da sempre considerata il fiore all'occhiello della sanità brindisina. L'obbiettivo è quello di fare informazione...per poi pianificare insieme a voi un efficace piano di azione!!! L'ospedale non è ne di destra ne di sinistra...



Chiusura ospedale di Ceglie, un documento di Sel: “E’ una scelta illogica”


sabato 4 settembre 2010

Panem et circenses



La strada di Ceglie verso il futuro più che di percorsi regolari sembra fatta di montagne russe, o, se vogliamo cambiare metafora, passa dalle stelle alle stalle. Il risveglio è davvero amaro dopo un'estate che ci ha illusi di avanzamenti di posizione nella scala del benessere sociale, animata com'era, da tantissimi turisti e ospiti di alto livello che hanno riempito le serate dell'estate cegliese. Purtroppo era solo un "sogno di una notte di mezza estate". Momentaneamente ci hanno distratto da una realtà davvero ingrata per una comunità che non merita di essere maltrattata fino a questo punto.
La gloria di una serata con Billy Cobham non può compensare la perdita del titolo di capitale della gastronomia, che passa in altre mani già colme o far andar giù la pillola della chiusura dell'ospedale che ingrosserà le fila di poveri e disperati emigranti,
bisognosi di salute e lontani dalle possibilità di comode cliniche private. Sicuramente è più piacevole esibirsi, per le strade del "paesino" con le auto blu, veleggiando alti e distanti dai bisogni reali della gente che difendere a denti stretti quello che rimane ai propri rappresentati. Non bisogna meravigliarsi se poi i rappresentanti istituzionali non benvoluti ed apprezzati dagi elettori, esasperati dalla mancanza di considerazione, vengono costretti periodicamente a forzate pause di riflessione. Di solito, purtroppo, non servono a nulla in termini di maggiore impegno altruistico verso la comunità rappresentata.
Il benessere della società si misura anche in base ai servizi di cui può fruire, non solo dal numero di spettacoli a cui può assistere. E' più facile elencare i servizi necessari a cui non hanno diritto i cittadini di Ceglie.
Diteci possiamo dare ancora qualcosa ai nostri vicini pigliatutto?



Toh, manca solo la cittadinanza onoraria.



Accontentiamoli subito!!!
accompagnata naturalmente da un bellissimo omaggio floreale


L'ospedale di Ceglie non si tocca!!!
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giovedì 2 settembre 2010

Soluzione complicata

#10  20 Agosto 2009 - 17:56


 


vorrei farvi presente che il dott. Annese ha comprato solo la pinacoteca, il palazzo resta agli Allegretti che non hanno niente a che fare con lui come parentela













utente anonimo






#11  14 Ottobre 2009 - 12:31


 


Si dà il caso che il dott. Annese sia sposato con Grazia Allegretti Cenci, nata in quel palazzo. In ogni caso la parte in questione, tutt'ora occupata dalla biblioteca, è stata recentemente venduta dalla signora Allegrettti.












 

utente anonimo






#12  22 Agosto 2010 - 16:02


 



un attimo non facciamo confusione.Prima di tutto Grazia Allegretti non è Cenci anche perchè i Cenci sono estinti da Ceglie da un bel po' ed erano imparentati con altri Allegretti.A Ceglie ci sono circa tre famiglie Allegretti, forse accomunate dallo stesso ceppo di origine ma attualmente distinte.Il palazzo nella sua integrità è oggi posseduto dalle tre diverse  famiglie Allegretti..L avvocato(attualmente deceduto),la moglie di Mario Annese e la parte frontale da altri Allegretti dove si nota ancora oggi sull arco della porta una A ed una C intrecciate (Allegretti-Cenci),l unico imparentato con i Cenci era l avvocato e family anche se oggi quella parte del palazzo non è loro.











Utente: carallo

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carallo





#13  31 Agosto 2010 - 11:25


 


Il più confuso di tutti è lei, sig. Carallo!!! Il palazzo è stato edificato a fine Settecento dal ramo Allegretti da cui discende Francesco Allegretti che sposò Francesca Cenci intorno al 1850. Il fratello di lei Vincenzo Cenci lasciò in eredità ai nipoti Allegretti, figli di Frencesca, oltre al resto anche il cognome, visto che non aveva figli. Il nuovo ramo Allegretti-Cenci rifece a fine Ottocento solo la facciata del palazzo che vediamo tutt'oggi con le lettere A e C e gli stemmi incrociati.
Successivamente il palazzo è stato diviso in tre unità abitative per motivi di divisione ereditaria. Quella dell' avvocato Pietro, quella della biblioteca e quella sopra la biblioteca.
L'avvocato Pietro, defunto, e la moglie di Annese sono cugini di primo grado e sono gli unici rami discendenti da Allegretti Cenci. Il fatto che Cenci non compaia non significa che sia estinto.
La terza parte del palazzo, sopra la biblioteca, un tempo collegata con questa e successivamente resa autonoma dalla porticina postuma laterale ai due portali, soltanto per puro caso è abitato dalle signorine Allegretti, che lo acquistarono dopo il 1950 e che non hanno alcuna parentela con gli Allegretti Cenci. Questi sono sempre stati identificati come gli "Allegretti minori" per distinguerli dagli altri. Sono i vecchi proprietari del palazzo in piazza, ex circolo cittadino, Palazzo Lamarina, perchè un loro avo sposò la ricca Signora Lamarina.
Visto quindi che Grazia Allegretti C ha venduto la biblioteca, l'unica vera discendente ad abitare il palazzo è la signora Irma Grazia Allegretti Cenci, sorella dell' avvocato Pietro.
La prova di questa storia familiare è data oltre che da libri di storici locali e dal Calendario d' Oro della Nobiltà Italiana, anche dalle cappelle cimiteriali delle due famiglie, da secoli diverse!











 

utente anonimo


Fonte
post su Emilio Notte