mercoledì 9 aprile 2008

Il Pug di Kailia

La Soprintendenza per i beni archeologici per la Puglia di Taranto dice no al nuovo Piano regolatore di Ceglie Messapica. Un Piano atteso da anni e che adesso torna a farsi desiderare ancora oltre per via della sua elaborazione. La bozza già approvata dalla maggioranza, è stata presentata nelle mani del soprintendente Giuseppe Andreassi, che per tutta risposta ha inviato tramite missiva indirizzata al Palazzo di Città una relazione fin troppo dettagliata e carica di appunti per spiegare il proprio dissenso all'approvazione. Il soprintendente ha cominciato col sottolineare che nella stesura dell'elaborato mancano importanti riferimenti di interesse archeologico, primo fra tutti, il tracciato del cosiddetto Paretone, di cui un tratto è ben visibile al di sotto delle arcate del ponte della circumvallazione sud-est, un altro tratto della cinta muraria è ben visibile a partire dalla zona "cento scalini", e su questo punto la stessa soprintendenza ha spiegato che sta provvedendo ad avanzare richiesta per la dichiarazione di interesse culturale. Ma gli appunti recapitati al Comune con i punti fermi che spiegano il perché un Pug redatto in quel modo non può essere approvato, non si sono fermati a questo. Sottolineata, infatti anche la mancata segnalazione sull'elaborato dell'intera area di necropoli di proprietà comunale e già sottoposta a vincolo archeologico, e su questo punto la missiva insiste: "La mancanza di interesse degli amministratori portò alla prosecuzione di alcuni lavori di costruzione, iniziati in seguito al recupero dei corredi da parte della soprintendenza archeologica". Ancora relazionando il progetto del Piano regolatore, è passato a spiegare che è assolutamente mancata l'attenzione nei confronti di quella realtà archeologica del centro urbano. La vasta area che è stata coperta con il simbolo di segnalazione archeologica e contrassegnata con il nome  "Celia". Dati rilevanti, riguardo alla bocciatura del nuovo Piano regolatore di Ceglie, sono arrivati anche dall'esame da parte della soprintendenza, della zona della "Grotta di Montevicoli.", per la quale è stato spiegato che: "è stata contrassegnata come grotta con resti archeologici, ma si fa presente che questa soprintendenza non ha alcun riscontro agli atti della certa indicazione della grotta dove sono stati rinvenuti importanti resti archeologici. Si ritiene che non la singola grotta deva essere sottoposta a tutela, ma un'area più vasta con il controllo dei lavori edili e di pubblica utilità". Per finire, la soprintendenza ha avanzato al Comune di Ceglie esplicita richiesta della redazione di una carta archeologica geo-referenziata, comprensiva delle grotte e delle specchie, da redigere in collaborazione con archeologi specializzati. Un risultato, questo, che ha permesso subito all'opposizione politica di avanzare delle critiche: " Dopo anni di attesa, Ceglie non riesce ancora a dotarsi di un Pug e dopo questa sonora bocciatura dovrà attendere ancora a lungo prima di averne uno. Inoltre, il tentativo di speculazione edilizio in Contrada Montevicoli è da ritenersi miseramente annullato".

Angelo Lombardi
(Il Gallo 5/18 aprile 2008)

3 commenti:

  1. ai post eri l'ardua sentenza!

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  2. Ciao Pino da oggi che non vedo le immagini e non riesco a collegarmi direttamente non sono logata, è sparito anche il trulletto,neppure le lettere, adesso provo.Buona notte franca

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  3. Voto sprecato



    Trecento voti a Ceglie Messapica !







    Visto che ormai hanno deciso tutto loro, sprechiamo il nostro voto.



    Leggi il nostro programma.



    E' quello che non vogliono più fare il PD e la Sinistra Arcobaleno.

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