mercoledì 28 febbraio 2007

Antichi giochi

A' triach'


Con quanto orgoglio i nonni insegnavano questo gioco ai nipoti che partecipavano entusiasti ed incantati dalla destrezza con cui formavano, intrecciando tra le dita un filo di lana, figure geometriche sempre diverse: a nac, u specchjie, a ratich'l, a spin di pesc, ecc.

martedì 27 febbraio 2007

Primavera alle porte a Ceglie








PRIMAVERA


Colori elargiscono
balconi vanitosi
quando festosi mandorli
indossano candore.
Distese variopinte
e fragranze delicate
leniscono
i miei grigiori
Dal libro "Rossi di Oleandro" di Pino Santoro

venerdì 23 febbraio 2007


Dalla prima pagina del periodico salentino un appello per la tutela dell'antica chiesa della Madonna della Grotta. All'interno una intera pagina molto interessante dedicata all'argomento.

mercoledì 21 febbraio 2007

Contrasti

Fede e devozione per non dimenticare il nostro patrimonio

Fiori sempre freschi davanti a questa immagine nel centro storico

sabato 17 febbraio 2007

Confronti e rimpianti

Due mondi in un'unica strada

Via Antelmi (centro storico) ieri


Via Antelmi (centro storico) oggi

Strade ospitali
ricamate di jame salam
riverberanti euforia
di ragazzi esperti di mazzaijun
scale traboccanti ciarlio
e bisbigliati segreti di pulcinella
balsamo è il ricordo.
Non è libertà
il verde dei semafori.

Da "Rossi di Oleandro" di Pino Santoro

giovedì 15 febbraio 2007

Ancora un omaggio al Castello


Il post sul castello ha interessato a questo blog, solo nella giornata di ieri, oltre 150 visitatori. Ciò sta a dimostrare che non sarà facile abbandonarlo al proprio destino.
Pubblico qui di seguito tre foto inedite, sperando che la vicenda di questi giorni, sia stata solo una momentanea distrazione da parte dell'amministrazione.





martedì 13 febbraio 2007

E se un giorno, stanco e deluso, ci lasciasse accasciandosi al suolo?

...poscia più che l'amor poté 'l danaro.

Intanto godiamoci la sua maestà, quando dominava un centro storico abitato e imbiancato a latte di calce

...e il suo giardino negli anni '60

lunedì 12 febbraio 2007

Specchia Castelluzzo



E’ sicuramente la più imponente tra le specchie conservate nel territorio di Ceglie situata a m. 208 sul livello del mare, ai confini tra Ceglie e Francavilla in un uliveto dell’omonima masseria. Si raggiunge da Ceglie percorrendo circa km 6 della provinciale per Francavilla, inoltrandosi a sinistra lungo il paretone, annesso alla specchia, per circa 700 metri, per poi deviare a nord seguendo un muro ad una sola fila di blocchi che collega paretone e specchia in circa 80 passi. Il De Giorgi ne conosce già l’esistenza nel 1908, ma il monumento viene riproposto all’attenzione degli studiosi nel 1928 dal Teofilato e dal Ribezzo che ci forniscono per la prima volta dei dati. Lo stato di conservazione doveva essere abbastanza precario già nel 1928, dal momento che il Teofilato ci parla prima di una base quadrata e di ripiani successivi circolari, mentre più tardi parla di forma ellittica. Di forma ellissoide parla anche Ribezzo e questa sembra essere la soluzione ragionevolmente accettabile. La specchia doveva essere costituita, secondo le ipotesi degli studiosi, da sei ripiani concentrici: per quanto riguarda i ripiani, il Teofilato sembra contraddirsi quando parla della specchia Talene che aveva “sei piani, uno in più della Miano” ( termine con cui meno esattamente si indica specchia Castelluzzo). Al centro dell’ultimo ripiano si alza una torretta circolare, in parte franata, costruita all’interno con blocchi squadrati di forma rettangolare, al contrario del resto del monumento innalzato con grossi blocchi irregolari. Dal piano di campagna, dalla parte est, si stacca  una rampa ascendente, oggi parzialmente visibile.


Ceglie Messapica: Specchia Castelluzzo


domenica 11 febbraio 2007

Specchia Capece

La specchia Capece è posta in un denso oliveto a m 199 sul livello del mare, sulla linea di confine dei territori di Ceglie e Francavilla. Dalla sommità sono visibili gli abitati di Ceglie e Oria, in linea d’aria equidistanti dal monumento. E’ nota al De Giorgi ed è stata descritta nel 1929 dal Teofilato. La specchia, a pianta approssimativamente subcircolare, è costituita da tre cortine alte rispettivamente, a partire dal basso, m. 1.10, 1.75, 2.00. L’ultima cortina sostiene un cumulo a forma di cono costituito da pietrame informe, alto m. 2.50. Sul fianco nord ovest, incassata nella seconda cortina, si nota una scaletta con una decina di gradini, e poco più lontano da questa una seconda scaletta con altrettanti gradini, non più facilmente percettibili. Nella parte orientale una larga cortina di base è collegata alla specchia da una scaletta a cinque gradini. La cortina, parte integrante della specchia, larga quasi 10 m, è costituita oltre che da pietrame informe anche da terriccio, per cui è stato possibile l’attecchimento di un buon numero di alberi di ulivo. Sorge sulla confluenza di tre paretoni, larghi da due metri e mezzo a tre metri.




Ceglie Messapica
(Specchia Capece)

mercoledì 7 febbraio 2007

Madonna della Grotta





Scomparso nel 476 d.C., in seguito alla costante penetrazione barbarica, l'ultimo simulacro di quello che era stato l'Impero Romano d'Occidente, con la deposizione da parte di Odoacre, re degli Eruli, dell'imperatore Romolo Augustolo, cessata contemporaneamente anche nella terra d'Otranto, la dominazione romana, queste terre furono assoggettate alla signoria degli imperatori di Bisanzio, rapaci ed assolutisti non meno dei precedenti dominatori. Della loro presenza, i Bizantini hanno lasciato nella Provincia Salentina, un'impronta quasi indelebile, che ha modificato usi, costumi, lingua, tradizioni, liturgia, facendo quasi rivivere tempi e cultura della Magna Grecia. I monaci greci ed orientali, incalzati dalle persecuzioni di Costantino Capronico,dovettero abbandonare, nell'VIII secolo, le loro sedi nel Libano ed in Palestina e ripararono in Terra d'Otranto dove fondarono ovunque monasteri e romitori tra i quali la Cripta Basiliana e la Madonna della Grotta.


Ceglie Messapica (Madonna della Grotta)

"...Il 20 luglio del 1597, il procuratore generale del Capitolo di Ceglie, don Paladino Nasio, stipula una convenzione con il maestro muratore Vito Nughele per la costruzione di quattro cappelle nella chiesa di Santa Maria della Grotta.





"L'edificio sacro ed i padiglioni della masseria si presentano a chi proviene da Ceglie, quasi all'improvviso, a circa sei chilometri dalla città , dopo aver percorso una stretta, tortuosa vicinale asfaltata, che conduce a Francavilla.
Le pareti della chiesa sono alte e snelle, rese preziose dal bugnato antico, interrotte soltanto dal vecchio portale e dall'ampio rosone, del quale rimane la ghiera esterna e nessun elemento della raggiera. Il silenzio è palpabile; sembra attendere con ieratica maestà il rado studioso, l'occasionale visitatore che si è avventurato in questa breve plaga dell'alto salento a qualche miglio da Ceglie Messapica, per gustare ed analizzare gli ultimi brandelli di una civiltà ormai del tutto scomparsa, racchiusi tra pareti sbrindellate.
Sui muri, scampoli di affreschi, rapsodicamente sopravvissuti ai secoli e all'uomo,  occhieggiano, con addolorato stupore, l'ambiente all'intorno.
Qui, nella chiesa gotica della Madonna della Grotta, il tempo il tempo pare essersi fermato ma non è riuscito a conservare quasi nulla di tutto ciò che i secoli hanno sedimentato con una suggestione sapiente: spessi muri rusticamente bugnati, un protiro semidiroccato, un rosone ridotto a finestra in tempi a noi più vicini, due svelti campanili ad una fornice e tanta, tanta melanconia in cui i ricordi si legano ai ricordi, lo struggimento si alimenta di una muta, intensa commozione..."

Gaetano Scatigna-Minghetti (1995)

venerdì 2 febbraio 2007

Spoglie di Santa Aurelia


Da ragazzino rimanevo estasiato di fronte alle spoglie di Santa Aurelia che riposano nel Convento dei P.P. Passionsti a Ceglie Messapica. Sprigionava e sprigiona tuttora una delicatezza e una dolcezza straordinaria. Commuove la storia di questa Santa, martirizzata all'età di dodici anni, per aver difeso se stessa e la sua fede dalla malvagità degli uomini.


Ceglie Messapica: Spoglie di Sant'Aurelia ( foto anni '60)

Ora è visitabile (foto sotto) nel Convento dei P.P.Passionisti in una cripta che, per il silenzio da cui è pervasa, concilia il pellegrino con se stesso e con il mondo tramite una naturale meditazione che ne scaturisce. Nella nostra  vita frenetica alcuni attimi da dedicare al silenzio  non possono che fare bene.


Ceglie Messapica: spoglie di Sant'Aurelia ( foto attuale)