martedì 9 maggio 2006

.Sud


Sud tra polvere e vento


ombre e luci


sotto la lama del bisturi tagliente


ed il passo faticoso


verso la via maestra


tra dirupi e scoscendimenti


promana dalle rocce


della terra dove un giorno


“Cristo s’è fermato”


ineluso grido.


Sud col volto di mio padre


tra brezze marine aliti d’uliveti


tracce impronte di solchi amari


alla pettura del tempo


Sud che spezza radici


approda in isole lontane


Sud mente


malta cementizia


tra i grattacieli di New York


per le strade di Manhattan


finestra aperta sulle lande


ghiacciate del Canada


sulle rive boscose dell’Australia


Sud in prima linea


e sempre in trincea


Sud braccia


braccia esposte a poco prezzo


sulle bancarelle del mondo


Sud saluti da spedire di lontano


e mille cose da raccontare in solitudine


tra giostre d’echi


che nessuno riesce a spegnere


Passa tra le forche caudine della miseria


l’eroismo senza vanagloria


ed anche la perversione maledetta!...


Sud che mira lontano


aziona suonerie di risveglio


tra frammenti di roccia


costruisce vasi di alabastro


in cui riversa rivoli di poesia


quando spigola il vento


nel fremito di una foglia


e riscopre palpiti di cielo


Sud calore d’onda tumultuante


in arcipelago sommerso


ed impeto di vulcano


per meati sotterranei


Sud natura


anfora di vino spumeggiante


Quando alla gola annoda lacci


l’incertezza del futuro


sarà prepotente la ragione di essere


che spinge a sfidare le nebbie del Nord


alla caligine di ioduri solfuri bromuri


al serpe strisciante della silicosi


negli antri scuri della terra


Sarà la ragione di essere


per resistere alla malinconia lacerante


nelle baracche di laterizi


alla periferia delle metropoli ammaliatrici


acuita a sera da un vecchio giradischi


dai do di petto


di Caruso Gigli e Pavarotti


malinconia


bramosia di sole natio


di quel sole che


non può spedirsi in pacchi


come i salumi caserecci della Calabria


i fichi mandorlati della Puglia


le conserve della Lucania e della Campania


La ragione di essere


scoprendo angoli di mondo


per essere  mondo.


 


Di Rita Santoro Mastantuono


3 commenti:

  1. Hanno la forma con cui, a scuola, immaginavamo l'inferno di Dante....in quello stretto spazio tra le facciate e il declivio passano le strade, e sono insieme pavimenti per chi esce dalle abitazioni di sopra e tetti per quelle di sotto. (...) Carlo Levi

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  2. Stupenda, lacerante e commovente lirica in onore e memoria dei tanti figli del Sud che hanno abbandonato per necessità di sopravvivenza il loro "sole" e vivono nella "bramosia" di essere uomini percorrendo le strade del mondo.

    Ciao, buona giornata, Beppe

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  3. ciao Pino...guarda casa anche io ho postato ieri una poesia di un poeta del sud e con riferimento a Levi. Bella "SUD" ma con tutta la malinconia nel cuore. Buon pranzo e a presto...ziagrariama

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